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Da Ernesto di Saba alle allegorie di Calvino, dal primo Pavese a Manganelli, questo libro studia la particolare visione che accomuna i racconti di fanciulli e adolescenti, le fiabe, le scriture dello "scorcio". Il mondo descritto in questi racconti, verosimile o fantastico, oltrepassa la superficie dell'ovvio, rivelando le sue contraddizioni e le sue inquietudini, fino a coincidere con il catalogo dei nostri destini. La scrittura della fiaba e del racconto di formazione realizza una progettualità ora pedagogica, ora morale, ora critica verso il presente e la storia, anche quando sembra allontanarsi verso il mito, il sogno, l'utopia.